Mi sono iscritto a questa corsa nonostante si disputa a soli 10 gg dalla Maratona di Milano, un po' per scommessa, nell'anno dei 50, un po' per curiosità.
Per la prima volta sono entrato in un altra branca del running "Gli ultramaratoneti". Non sono marziani, sono persone normalissime ma con una costanza ed una sopportazione della fatica forse superiore al normale e soprattutto tantissimi di età ben superiore alla mia e tante donne. La 50 km è la più corta delle ultramaratone, ma quella di Romagna è una delle più frequentate, sia come preparazione alla 100 del Passatore e perchè è la seconda prova del "Trittico di Romagna" (la maratona del Lamone, la 50 di Romagna e la 100 del Passatore).
La mattina alla partenza siamo circa 700 e mi sento un po' fuori luogo, ma ciò si confermerà durante la gara soprattutto negli ultimi km dove mi hanno superato molti concorrenti di cui tantissime donne, ai quali vanno i miei complimenti. Ma nonostante tanta gente, in una distanza così si corre spesso soli, ed i pensieri spaziano sul ciò che sto facendo; e mi sono immaginato di essere su una scala, diciamo a metà e sotto ci sono tutti i runners che corrono dalla maratona in giù e sopra quelli dalla maratona in su. Per quelli che guardano dal basso sei mito, un eroe un super runner, per quelli che ti guardano dall'alto (ed oggi erano in tanti) sei un pivellino, che si lagna di tanta fatica per una cosuccia per loro normale. Quindi mi sono reso conto di quanto tutto sia relativo e la stessa cosa si può replicare nella vita di tutti i giorni. Ma nonstante sia in quella posizione gioisco e sono entusiasta di stare lì a guardare sotto ed a fare i complimenti a quelli che stanno sopra.
Altro pensiero (la corsa è stata lunga) che mi balenava nella testa è di come è vario e diverso il mondo del running. Ai tanti amici pensano che correre sia monotono e solitario, rispondo che è senz'altro vero se uno va a correre da solo alla domenica al parco con l'I.POD nelle orecchie senza spiaccicare parola con nessuno; va a casa a fare la doccia ed è tutto finito. Che tristezza....... La corsa per noi è un po' diversa e variegata; partecipare alle corse delle domenica o alle prossime corse serali (a proposito non mancare al nostro circuito E..state correndo), alle corse in pista, le staffette (vedi Maratone di Milano o 24 di Saronno), i trail, le sky-race, le ultramaratone e senz'altro ne dimentico qualcuna, sono momenti aggreganti, stimolanti da cui nascono nuemrose amicizie con tanta voglia di condividere una passione comune.
So che mi sono dilungato un po' ma ho scritto alcune delle cose a cui pensavo durante questa 50 km. A proposito della corsa, per me è stata durissima, i primi km si fanno in piano poi lentamente si sale fino al 25 km, poi una dura salita di circa 5 km ci porta al punto più alto della gara. Poi una lunga discesa ed un continuo saliscendi fino a Castelbolognese. Man mano che vengono segnalati i km che mancano stringo i denti per arrivare sotto le 5:30. Per la cronaca 5:29:16 un tempo certo non esaltante ma ottonuto con tanta sofferenza e soddisfazione. Gli altri tressini che mi hanno fatto compagnia in questa avventura sono stati Marco Ermeti che ha finito in 5:03:28 nonostante abbiamo fatto i primi 20 km insieme, ed il grande Fabrizio che ha chiuso in 5:49:22 (questa sera era già in pista a correre !!! tanti uhe uhe mai i duri si vedono). Ci ha fatto compagnia anche Michele Ballarino mio ex-socio San Marco il veterano delle lunghe distante (più di 50 maratone, una decina di 100 km e non so quante 50) che grazie anche alla nostra compagnia ha migliorato il tempo dell'anno scorso di ben 37 minuti, chiudendo alle spalle di Fabrizio in 5:53:38.
Lamberto Guzzetti
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