lunedì 10 novembre 2014

Nizza Cannes di Rosario Vitolo

Per la prima maratona all'estero ho scelto di partecipare alla Nizza Cannes dopo aver trascorso un week end a Cannes lo scorso anno ed aver ammirato la bellezza della Costa Azzurra.
Correre, tranne che per brevissimi tratti, accanto al mare mi attraeva. Non vedevo l'ora di vivere questa emozione.
A Nizza, sabato mattina, siamo stati accolti da una bellissima giornata di sole. Dopo aver ritirato il pettorale ho fatto una pirlata: mi sono tuffato a mare. Alle prime bracciate di nuoto ho sentito un dolorino (indurimento) al polpaccio sinistro che porterò per buona parte del pomeriggio fino a scomparire, anzi a rimanere latente, come scoprirò dal 34 Km.
Le previsioni meteo, per il giorno della gara, si sono confermate. La prima parte della mattina sino alle ore 10.00 solo nuvoloso, poi vento e pioggia moderati.

Infatti la prima parte della gara, sino al cambio della staffetta del 1/2 maratona, scorre nelle migliori condizioni meteo per correre. Giunti ad Antibes, invece, inizia a spirare un vento proveniente dal mare, inizia a piovere forte e iniziano una serie di saliscendi moderatamente impegnativi. Posso dire che da qui è iniziata la gara, i pensieri del chi me l'ha fatto fare si facevano sempre più frequenti. Per allontanare questo pensiero negativo cercavo sempre di superare qualcuno prossimo a me e mi immaginavo continuamente l'arrivo emozionante a Cannes che avevo visto sui video presenti in internet.
Dal 34° Km in poi ecco che il mio polpaccio si fa sentire e mi rimprovera la burlata del giorno precedente con dei crampettini che mi costringono a brevissimi fermate per "strecciare" e riprendere a correre.
Incomincio a temere per il buon esito della gara, in quanto mia intenzione era di correrla tutta e per questo mi ero impegnato nelle varie salite correndole tutte. Alla fine, riuscirò  a convivere con questo cramprettino. Al 39° KM dopo una curva l'emozione: il gonfiabile Benvenuto a Cannes. Una gioia esplosiva: la maratona è fatta. Le gambe come per incanto si sciolgono, da sole vanno più veloci e il crampettino ritornerà al Km 41. Lo assecondo rallentando, ma non accenna a sparire. Ormai è troppo tardi per fermarmi, incominciano le transenne per il pubblico, che è numerosissimo, nonostante la pioggia scrosciante; si sente la voce della speaker di gara. Fermarsi per me sarebbe fallire la maratona. Mi dico, in piena trans agonistica, o il crampo o io e continuo a correre aumentando il ritmo trascinato dalle ali di folla festanti. Chiuderò l'ultimo Km a 5.34' su mio garmin che ha segnato una distanza totale di Km.42.970 e un tempo totale di h.4.18.55.
Ho vinto io perchè all'arrivo i crampi sono del tutto spariti e sono in una condizione psico-fisica tale per cui mi sembra di non aver corso.
In conclusione una bella maratona in riva al mare, sicuramente non da personal best, ben organizzata ad eccezione dell'arrivo dove non erano stati approntati dei tendoni spogliatoi, anche alla luce delle previsioni meteo che annunciavano la pioggia. Io mi sono arrangiato trovando riparo in una cabina telefonica.
Ora il biglietto per Praga 2015.

Rosario Vitolo

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