Man mano che passano le settimane le uscite si fanno sempre più faticose con la sindrome sempre presente. Durante le domeniche iniziano i lunghi, si passa da 9km a 16km e poi a 20km nell’ ottava settimana, per finire con 14km la settimana prima della gara. Durante i lunghi mia moglie mi seguiva in bicicletta per rifornirmi di acqua e integratori nel momento del bisogno, cosa molto preziosa e non da sottovalutare per portare a termine una gara con uno sforzo (soprattutto per me fisicamente in sovrappeso) prolungato nel tempo. Il giorno prima della gara vado a ritirare il mio pettorale e incontro Marco e Tiziano due amici che mi hanno trascinato convincendomi due anni fa a camminare e poi a correre durante le corse amatoriali IVV. Il momento atteso da 10 settimane è arrivato e dopo una notte insonne e tanta emozione, sveglia alle 7, colazione, prendo la borsa preparata la sera prima ed esco di casa carico come una molla, arrivo a Busto Arsizio parcheggio e mi dirigo verso il punto di ritrovo dove incontro Carlo con il suo gruppo e dopo due chiacchere e le foto di rito alle 9.30 si parte. Adrenalina a mille per i primi chilometri vengo trascinato da un bagno di folla (1800 persone) che
corrono come disperati, guardo l’orologio, sto correndo a una velocita di 5'05" al km, troppo veloce per me con questo ritmo di sicuro non arrivo alla fine decido subito di rallentare e di mantenere una velocità media da 6'00" a 6'30" al kilometro. Passati i primi 10 km la fatica inizia a farsi sentire (“mamma mia ne mancano 11”) e sono solo a metà. Arrivo al rinfresco del quindicesimo chilometro, bevo e riparto con la stanchezza sempre più pesante, comincio a cedere, mi assale la voglia di fermarmi ma non posso, che figura farei dopo tanto lavoro, trovo la forza di proseguire. Il pensiero che al 17°km fa servizio il gruppo della tre esse e che di sicuro mi inciteranno mi da la forza di continuare e cosi e stato. Marina, Laura, Walter, Claudio e mio fratello Luciano mi hanno incitato a continuare, riesco a correre fino al cartello che indica il 19°km, non ce la faccio più, mi mancano le forze, i dolori alle gambe mi fanno cedere. Cedo, inizio a rallentare fino a camminare, il pensiero di cedere proprio adesso che mancano 2km mi fa stare ancora più male e dopo circa una ventina di metri riprendo a correre, sono al ventesimo, arriva il ventunesimo, sono stremato, vedo l’arrivo e cerco di trovare un po’ di forza per lo sprint finale. Non la trovo e così con tanta,tanta, fatica porto a termine con immensa soddisfazione la mia sfida tagliando il traguardo, la mia prima mezza maratona a 50anni in 2h 12min 25sec.Domenico Mazzalovo


In ritardo di 2 anni COMPLIMENTIIII !!!!!!!!!
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