Un paio di mesi fa Lamberto mi dice: “dai, vieni anche tu al Giir di mont?” e io senza sapere bene cosa mi aspettava accetto. Nei giorni successivi controllerò il percorso su internet e mi rendo conto che sarà una bella gara da affrontare lungo i suoi 32 km in giro per gli alpeggi della Valsassina.
Dopo la Bettelmatt portata a termine nonostante una caduta che mi ha un pò condizionato la gara, la mia mente si prepara al Giir di mont.
Sabato pomeriggio con Lamberto e Fabrizio partiamo alla volta di Premana. Vedendo la collocazione del paese, l’assoluta mancanza di pianura e le montagne che la circondano, incominciano i conti per riuscire a superare i cancelli dei controlli posti sul percorso.
Domenica mattina siamo al via concentratissimi, alle 7.50 parte la mini Sky race con Fabrizio, Rosario, Carlo e Gigi che possiamo veder sfilare per le vie del paese e sparire sulle montagne. Alle 8.20 parte la nostra gara, con me ci sono Lamberto, Davide, Marco e i migliori specialisti al mondo in questo tipo di gare.
Si parte lungo le vie del paese e dopo poco ci si immette in un sentiero stretto che fa un po da imbuto, la discesa è resa scivolosa dai sassi bagnati dalla pioggia caduta nella notte. Dopo poco si incomincia a salire verso Alpe Chiarino, la salita è bella e siamo tutti in fila indiana, tengo facilmente il passo di chi mi sta davanti, si corre solo in alcuni tratti. Giunti in cima giù verso Alpe Vaghessa dove è posto il primo cancello (2 ore) e io passo in 1.30 circa. Da qui incomincia la lunga salita che ci porterà da 1200 m di quota fino a 2063 m della Bocchetta Larec. La salita inizialmente su una carreggiata larga permette di correre per lunghi tratti, poi a un certo punto svolta a sinistra e si inerpica su sentieri ripidissimi. Qui incomincio ad accusare un po di stanchezza e perdo un gruppetto con cui avevo percorso fin lì la gara; dopo molti ripidi tratti, si esce dal bosco e si arriva su un lungo prato che ci fa vedere la Bocchetta Larec. Ammetto che in quel momento di grande fatica vedere là in cima il punto di scollinamento mi ha un pochino demoralizzato, le forze iniziano a mancare e mi convinco a non guardare in alto e a seguire il sentiero. Arrivo alla Bocchetta incitato da una folta folla che si è spinta fin lassù per vederci passare, lo speaker annuncia il mio nome, io saluto e mi fermo al ristoro. Sono molto affaticato, la salita è stata davvero dura, non saprei dire quanti litri di sudore ho perso, fa caldo anche a 2000 metri. Siamo a 2h 50m di gara al 14° km, ne mancano ancora 18! Mi fermo per qualche minuto al ristoro prima di affrontare la ripida discesa che ci porterà fino all’ Alpe Rasga. La discesa ripida non è il mio forte, questa volta le ginocchia non mi danno problemi ma vengo superato da atleti e atlete molto più agili di me e anche più leggeri nonostante io non sia un peso massimo. Sto molto attento a non inciampare memore dei dolori della Bettelmatt, la discesa diventa meno ripida, supero l’Alpe Rasga km 18 a 1065m e la strada ricomincia a salire in modo impegnativo, sono a 3h 30 di gara, inizio a pensare al prossimo cancello da superare entro 4h e 30m al 22° km all’alpe Premaniga 1400m d’altezza, ce la posso fare! Anche lungo questa salita sono in difficoltà, le gambe incominciano ad essere pesanti e si sale solo di passo visto che è molto ripido. Dopo 4h e 12m supero il cancello, ed anche qui mi fermo qualche minuto al ristoro. Chiedo in giro e mi dicono che di questo passo mi manca ancora 1h 40m di gara circa, ma le salite più impegnative sono passate, faccio due conti e se tengo il passo posso chiudere sotto le 6 ore. Riparto (consapevole che ormai posso “solo” arrivare al traguardo) in direzione alpe Deleguaggio (1680m), ultima salita prima della discesa finale. Ora la salita è davvero meno impegnativa, e per molti tratti si riesce anche a correre, sono stanchissimo ma mi accorgo che correndo sono più veloce di altri che invece mi superavano quando si andava di passo. Appena mi è possibile mi metto a correre e così facendo, sembra strano, ma mi sembra di fare meno fatica. Transito all’alpe Deleguaggio km 27 in 5h 15m. Mi butto nella discesa finale, tutta a gradoni di sassi, sono esausto, ma le gambe e le ginocchia rispondono bene e riesco ancora a saltare giù senza grossi problemi. I km scorrono, iniziano a farmi male le punte delle dita, supero un paio di concorrenti alle prese con dolori alle gambe, io sono stanchissimo ma non mollo, non ne posso più di correre in discesa. Al 31° km la discesa spiana, nel bosco incontro un addetto al percorso che mi dice che la discesa difficile è finita, di lì a poco arrivano le prime case di Premana, esco dal sentiero e mi immetto sulla strada in salita (mai una salita è stata così ben accetta!!) che mi porterà all’arrivo. Lungo il viale c’è ancora tanta gente che mi incita nel mio ultimo sforzo, poco prima dell’arrivo c’è Fabrizio che mi fotografa (chissà che faccia!) e mi allunga il cinque e così fanno anche gli altri spettatori, lo speaker annuncia il mio nome, io applaudo il pubblico e salto sulla linea d’arrivo!!! Guardo il tempo 5h 57m 12s sotto le 6 ore!! Sono sfinito, distrutto, le gambe fanno male, ma dentro di me c’è una gioia indescrivibile!
Giir di Mont, un’organizzazione perfetta e tanta, tantissima gente lungo tutto il percorso pronta a salutarci e ad incitarci, per loro questa gara è davvero una festa.
Il percorso è davvero duro e consiglio a chi vorrà affrontarla di andarci preparato, perché 32 km con 3000 metri di dislivello sono davvero una faticaccia…… ma se li superi….
Emiliano
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