Il detto “l’assassino torna sempre sul luogo del delitto” si addice perfettamente anche ai corridori infatti, a due anni di distanza, eccomi di nuovo alla partenza della della 50 Km di Romagna. Questa corsa, giunta alla sua 33^ edizione, è la più corta delle ultra-maratone ma una delle più partecipate, per questa edizione siamo in circa seicento.
Perché sono tornato? Tutto è iniziato da una semplice domanda di Davide Rossetti: “Com’è la 50 di Romagna? ” Da lì l’idea di rifarla ha inizato a ronzarmi in testa. Poi esco a correre per Rescaldina e, caso vuole, incontri sempre lui e se ne riparla. La decisione finale arriva quando, mentre andiamo alla maratona di Brescia: Davide fa la stessa domanda al gruppo con cui stiamo viaggiando e Marco Ermeti e Carlo Piccinni che rispondono che si può fare! Quindi non ci resta che iscriverci.
Poi riusciamo a coinvolgere anche Rosario Vitolo, che dopo qualche dubbio e la mail che conferma l’iscrizione accetta.
martedì 29 aprile 2014
lunedì 28 aprile 2014
Avanti con le ultra-maratone di Rosario Vitolo
Avevo promesso a me stesso e a chi mi legge che con le maratone in Italia avrei finito.
Ma come si fa a resistere?
E’ in arrivo un alibi! Nelle riunioni settimanali societarie sento cicerare Davide Rossetti con Fabrizio Pogliana sulla 50 Km di Romagna; mi avvicino, mi mostro incuriosito e questi subito mi tendono la trappola. Mi dicono: - “Dai vieni anche tu, ci manca il quinto per riempiere la macchina e inserirci nel team insieme, gli altri due sono Carlo Piccinni e Marco Ermeti”.
Ormai il virus, apparentemente innocuo, è stato veicolato, ma come fare a sottrarsi alla sfida che mi permetterà di mantenere la promessa del niente più maratone in Italia?
Ma come si fa a resistere?
E’ in arrivo un alibi! Nelle riunioni settimanali societarie sento cicerare Davide Rossetti con Fabrizio Pogliana sulla 50 Km di Romagna; mi avvicino, mi mostro incuriosito e questi subito mi tendono la trappola. Mi dicono: - “Dai vieni anche tu, ci manca il quinto per riempiere la macchina e inserirci nel team insieme, gli altri due sono Carlo Piccinni e Marco Ermeti”.
Ormai il virus, apparentemente innocuo, è stato veicolato, ma come fare a sottrarsi alla sfida che mi permetterà di mantenere la promessa del niente più maratone in Italia?
mercoledì 9 aprile 2014
Milano city marathon di Lamberto Guzzetti
La maratona di Milano ormai è diventata un classico nel mio calendario primaverile.
La prima volta che ho partecipato era anche la prima volta che partiva dalla Fiera di Rho, ed eccetto una partecipazione alla staffetta sono stato sempre presente. 2010 terza maratona e personale in 3:40, 2012 parto bene ma mollo al 37° km 3:48 con le mente alla 50 km di Romagna dopo solo 10 gg, 2013 giornata ideale prima maratona dell'anno abbatto di poco il muro delle 3:30 ed attuale PB, 2014 la maratona da pacer 4:15 preciso. Ogni anno una storia da raccontare, una diversa dall'altra.
Quest'anno ho fatto richiesta per poter fare il pacer ed a Febbraio l'organizzatore del servizio, Renzo Barbugian, mi conferma la disponibilità per il tempo di 4:15. Avrei preferito le 4 ore per lo stimolo dell'abbattimento del muro, ma va bene ugualmente, è la maratona "di casa" ed esserci per me è una soddisfazione. Il vulcanico Renzo convoca i pacer lombardi per l'allenamento al Parco di Monza tre settimane prima della maratona e l'evento è molto partecipato e la prova pacer è una soddisfazione. Conosco molti runners che vedrò poi a Milano soddisfatti per aver centrato l'obiettivo, ringraziando anche per il supporto ed i consigli proprio al parco di Monza.
La prima volta che ho partecipato era anche la prima volta che partiva dalla Fiera di Rho, ed eccetto una partecipazione alla staffetta sono stato sempre presente. 2010 terza maratona e personale in 3:40, 2012 parto bene ma mollo al 37° km 3:48 con le mente alla 50 km di Romagna dopo solo 10 gg, 2013 giornata ideale prima maratona dell'anno abbatto di poco il muro delle 3:30 ed attuale PB, 2014 la maratona da pacer 4:15 preciso. Ogni anno una storia da raccontare, una diversa dall'altra.
Quest'anno ho fatto richiesta per poter fare il pacer ed a Febbraio l'organizzatore del servizio, Renzo Barbugian, mi conferma la disponibilità per il tempo di 4:15. Avrei preferito le 4 ore per lo stimolo dell'abbattimento del muro, ma va bene ugualmente, è la maratona "di casa" ed esserci per me è una soddisfazione. Il vulcanico Renzo convoca i pacer lombardi per l'allenamento al Parco di Monza tre settimane prima della maratona e l'evento è molto partecipato e la prova pacer è una soddisfazione. Conosco molti runners che vedrò poi a Milano soddisfatti per aver centrato l'obiettivo, ringraziando anche per il supporto ed i consigli proprio al parco di Monza.
martedì 8 aprile 2014
La mia prima maratona di Piero Castelnuovo
Ragazzi, avevate ragione (plurale perche' non mi ricordo piu' chi me lo ha detto), la maratona comincia dal 35 km!!!!
Infatti fino 35 km la media era di 5 km ogni 30 minuti, poi al 35 km crollo piu' mentale (stufo di correre) che fisico, che portava a camminare un po' per riprendersi, fino agli infiniti 42 km!!!!!!!!!!!!!!!. con il cronometro che si fermava a 4:17.
Comunque e' stato "divertente" soprattutto per l'immensita' dei partecipanti e non so' quando ma ci riprovero'; spero che alla seconda maratona avro' imparato dagli errori della prima.
Infatti fino 35 km la media era di 5 km ogni 30 minuti, poi al 35 km crollo piu' mentale (stufo di correre) che fisico, che portava a camminare un po' per riprendersi, fino agli infiniti 42 km!!!!!!!!!!!!!!!. con il cronometro che si fermava a 4:17.
Comunque e' stato "divertente" soprattutto per l'immensita' dei partecipanti e non so' quando ma ci riprovero'; spero che alla seconda maratona avro' imparato dagli errori della prima.
lunedì 7 aprile 2014
Sky del Canto di Tapabada
Ovvero di quella volta in cui avevo finito la benzina al sesto chilometro e ne dovevo correre ancora 15
Appena dopo la barriera di Milano-Est
un cartello di Autostrade spa mi informa che viviamo in uno splendido Paese (?)
e mi invita a scoprirlo. Per farlo, questa mattina, devo percorrere qualche
chilometro ed arrivare a Carvico (con l’accento sulla i). Qui in mezzo a
capannoni vuoti, paesini che si susseguono tutti uguali senza soluzione di continuità,
centri commerciali e lavaggi auto a gettoni (sigh!) c’è spazio per un po’ di
verde ed una collina, spuntata lì per caso, giusto apposta per organizzarci una
skyrace bella tosta.
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