domenica 6 maggio 2012

Milano city marathon - by Antonio Capozzoli

Questa e' stata la mia seconda partecipazione alla maratona di Milano,del tutto diversa dalla prima,quella corsa un anno fa, caratterizzata da un caldo anomalo che mise a dura prova tutti i concorrenti e che nonostante cio'corsi veramente bene ottenendo anche il mio personale ( 3:31'07 ).Quest'anno e' un'altra storia, siamo a meta' di aprile, fa' ancora freddo e in piu' piove. La pioggia ci accompagnera' per tutta la giornata. Certo, a dover scegliere preferisco la giornata uggiosa di quest'anno, comunque stare sotto la pioggia per tre, quattro, cinque ore, non e' affatto piacevole. Stamani sono un po' distratto, prima della partenza me la prendo con calma, nel rito preparativo prima della partenza i podisti sono accompagnati dalla musica tribale di un gruppo afro. E' una musica incessante, e' un crescendo di ritmo, tutto a base di bonghi..bonghi..bonghi. E' un ritmo che puo' caricarti ma anche un po' rincoglionirti. A me fa un po' entrambi al punto che quasi faccio tardi per la consegna della sacca ai camion. Praticamente faccio il riscaldamento rincorrendo uno dei camion. Poi subito nelle gabbie di partenza, venti minuti , quasi fermo, sotto la pioggia. Non vedo l'ora di partire ma nell'attesa la mia attenzione cade sulla miriade di persone che sono quì con me.


E' incredibile, migliaia di persone per una corsa. Evidentemente la maratona non e' semplicemente una corsa. Il fascino della maratona ha molti motivi ma quello che mi salta all'occhio adesso e' la sua democraticita'. Si gareggia tutti insieme nella stessa gara, dai piu' forti atleti keniani al piu' anziano degli sportivi. Tutti così diversi ma tutti in braghe di pantaloncini. Ci sono liberi professionisti, operai, impiegati, atleti veri, dirigenti, pensionati, personaggi famosi e tutti ci diamo del tu accomunati dalla stessa passione. A pochi metri da me noto Walter Nudo, il personaggio televisivo, e come tutti gli altri si concentra in silenzio come a voler  trovare le migliori sensazioni per affrontare la lunga corsa. In gara sarai solo con te stesso, le difficolta' le affronterai da solo, non potrai nasconderti dietro nessuno e non avrai nessuna amicizia che ti tirera' fuori dai guai.Al 30° o al 36° km, ai cosiddetti muri, riuscirai a superare l'eventuale crisi affidandoti solo alle tue gambe, alla tua testa e all'incitamento delle persone ai bordi della strada. Certo, ognuno corre con una propria motivazione e un obiettivo personale. C'e' chi vuole vincerla, chi vuole solo portarla a termine e chi migliorare le precedenti prestazioni e spingere i propri limiti un po' piu' in la'. Di sicuro c'e' che alla fine tutti ne usciranno piu' forti e temprati nel carattere.

BANG !!! ....sono passati i venti minuti, l'attesa e' finita, si parte. Mi sono posto tre obiettivi nella speranza di centrarne almeno uno: migliorare il mio personale; scendere sotto il muro delle 3:30'00; fare un risultato a sorpresa con un tempo vicino alle 3:25'00. Scorrono i primi 5 km in 24'49 e poi altri 5 km in 24'37,cerco di rilassarmi , trovare il ritmo. Fa un po' freddo ed ho la sensazione di far fatica a scaldare i muscoli. Andando molto a sensazione decido una tattica: dividere i 42 km in 9 round, 8 da 5 km e l'ultimo da 2.195 metri. L'intento e' finire i round sempre sotto i 25 minuti. Mi piacerebbe andare piu' forte ,magari ad una media al km di 4'40- 4'45 ma oggi il tempo freddo e piovoso mi condiziona un po'. In zona San Siro attorno al 14° km ho una piccola crisi , sento che non ingrano. Vedo in molti fermarsi a fare la pipì, sara' il tempo ,fatto sta che scappa anche a me. Ma non voglio fermarmi,vado avanti e con il passare dei minuti fortunatamente il bisogno del "pit stop" passa. Le gambe non girano come vorrei, ho un leggero fastidio ai quadricipiti, sara' il freddo, e penso a cosa potrebbe diventare questo fastidio una volta arrivato al 30°km. Crampi? contrattura?. Corro quindi un po' con timore ma non demordo,vado avanti come tutti. Al 18° km ho la sensazione di stare meglio poi arriviamo in corso Sempione e psicologicamente rinasco, come a dire < sei in citta'..sei arrivato! >. Forse e' la temperatura cittadina un po' piu' calda che mi da sollievo.
Attorno al 20° km incontro Lamberto, il presidente. Mi solleva tanto scambiare due chiacchiere con lui. E' di buon umore e procede bene ma vedendo che ho un buon passo mi invita ad allungare. Io continuo semplicemente senza strappare. Ai 25 km i miei parziali sono sempre poco sotto i 25 minuti e comincio a sentire la gara, a sentire le buone sensazioni. Il passaggio in Porta Venezia e' molto bello, molti spettatori di cui moltissimi bambini ci incitano dandoci il cinque e cio' aiuta molto noi podisti. Scherzo con un ragazzo che mi corre vicino dicendogli di non farci prendere troppo dall'entusiasmo, infatti noto che stiamo correndo a una media di 4'40 e prudentemente rallento un po'. Ci avviciniamo al centro di Milano,incrocio in un tratto gli atleti piu' veloci,tra questi vedo un triessino, Raimondi junior, procede bene con passo ordinato e composto e penso che stia facendo una bella gara. La maratona in questo punto e' molto bella, transitare tra le vie del centro, sotto il Duomo, e' un' emozione. La gente ai bordi della strada offre un vero spettacolo. I loro incitamenti mi danno tanta forza e la fatica si stempera  lasciando spazio a un sentimento di gioia.

In 2:28'20 transito al 30° km, anche il 6° round in 24'49 e' sotto i 25 minuti. Da adesso in poi il percorso cambia, ci lasciamo indietro l'entusiasmo travolgente del centro e degli spettatori  per percorrere i  lunghi rettilinei della circonvallazione. Non c'e' piu' tanta gente a tifare e tutto cio' rischia di compromettere il proseguio della  corsa. Attorno al 32° km comincio ad avere le prime avvisaglie di crisi. Vorrei distrarmi ma l'attenzione cade sempre sulle gambe, sul dolore che provo, mi guardo intorno e vedo solo concorrenti che a me sembrano accontentarsi, con ritmi che pian piano diminuiranno. Non cado nella tentazione di unirmi a loro, sarebbe la fine. Quindi , testa in avanti, dimenticandomi delle gambe e concentrato solo a non perdere il ritmo. Vengo poi sorpassato da un podista che ha un ritmo che fa' proprio al caso mio, spinto ma non troppo veloce. Mi incollo letteralmente e spudoratamente a lui, anche senza sole sono la sua ombra. Fatico ma dopo un po' faccio mio quel ritmo e dopo 2 km mi metto davanti a lui per restituirgli il favore. Il mio intento e' proporgli di tirare un km a testa, sarebbe un ottimo stimolo e distrazione dalla fatica per il finale di gara, ma una volta giratomi indietro per dirglielo, me lo ritrovo  dieci metri staccato. Provo ad invitarlo ad accodarsi ma capisco che ha mollato e quindi proseguo da solo. La crisi e' passata, la fatica c'e' ma mi sento presente a me stesso. Il 7° round lo corro in 25'04, non ho perso molto ed il morale e' alto. Comincio a crederci e in un tratto di strada dove tante persone ci tifano, io ,come il miglior Gattuso quando incita con rabbia agonistica i suoi tifosi a San Siro, alzo ritmicamente le braccia verso l'alto.. < VOGLIO SENTIRVI!! >.... e giu' il boato,  be'...si fa' per dire, comunque si fanno sentire e l'adrenalina scorre veloce. Al 40° km ancora un buon round in 24'54. Ormai capisco che posso farcela a scendere sotto le 3:30'00 .

Suona un'ipotetica campana dell'ultimo round da 2195 metri, un immaginario coach all'angolo mi dice che e' fatta, che ho vinto 7 riprese su 8,  che ormai devo solo girare attorno all'avversario, un colpo e via senza accettare la rissa. Seguo il suo consiglio chiudendo il 41° km in 4'56 ma nell'ultimo km lascio gli indugi, e volendo onorare fino alla fine questa bella gara, inizio a menare le gambe senza riserve facendo l'ultimo tratto a 4'44 di media.
Un bel finale come piace a me e all'arrivo tanta felicita' per aver centrato due dei tre obiettivi che mi ero prefissato ottenendo il mio miglior tempo in 3:29'07.
Ciao a tutti e scusate la lungaggine...d'altronde era una maratona.

Antonio Capozzoli

4 commenti:

  1. Antonio, bellissimo racconto e complimenti per la prestazione Gigi

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  2. Grazie Gigi e complimenti anche a te, stai attraversando un periodo di grande forma, ti ho visto a Ravello andar via alla grande

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  3. Sei un peota, anche se un po' lungo, infatti lo leggo sono oggi, hai dato l'idea prefetta di cosa sia la maratona per noi podisti della domenica. Complimenti ancora per la prestazione.
    Lamberto

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  4. Grazie Lamberto..hai ragione, dovrei un po' stringere ma e' piu' forte di me.Complimenti x la tua nuova carriera da ultramaratoneta.magari un giorno corriamo assieme la 100 del passatore

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