martedì 27 maggio 2014

Trincea trail di Fabrizio Pogliana

Come primo trail dell’anno, decido di partecipare al Vibram Trincea Trail e dopo la bella esperienza della passata edizione partecipo alla gara lunga. Rispetto lo scorso anno, il percorso è stato allungato di quattro chilometri e il dislivello positivo è aumentato di trecento metri, arrivando a un totale di 26,5 Km per un dislivello positivo di quasi 1500 metri.
Fortunatamente, dopo una settimana durante la quale le previsioni davano acqua e temporali, la giornata si presenta ottima. Il ritrovo è al campo sportivo di Cassano Valcuvia, dopo una breve descrizione del percorso e le raccomandazioni fatte dagli organizzatori, alle nove il via della gara lunga, la corta partirà quarantacinque minuti dopo. La prima parte del percorso, fino al dodicesimo chilometro, è uguale allo scorso anno. Breve tratto in paese, meno di un chilometro, si prende il sentiero che ci porta alla prima trincea, in tutto saranno dodici quelle che attraverseremo, qui siamo già tutti fermi visto il numero di partecipanti circa quattrocento.

mercoledì 7 maggio 2014

La giornata perfetta di Stefano Monti


Una delle cose che più mi intriga della corsa è che per quanto uno si alleni sono talmente vari i fattori che contribuiscono all’esito di una prestazione che non si sa mai come andrà a finire una gara. Per carità, le gambe e il fiato li devi avere, ma non sempre bastano, e alcune volte devi accettare le cose così come vanno. Ma altre...
Fatta una settimana di riposo dopo la maratona di Milano, dato che le uscite che facevo mi davano ottime sensazioni, mi è venuta la voglia di cimentarmi in una nuova avventura. Volevo mettere a frutto i mesi di preparazione e anche soddisfare una personale voglia di riscatto per un certo amaro che mi aveva lasciato quella stessa ultima gara, chiusa in 3 h e 45’, ma segnata da un sensibile calo nel finale.

lunedì 5 maggio 2014

ORNATRAIL by Tapabada

Sono disteso sul prato. Muovo le dita dei piedi al ritmo di Sweet home Alabama, che la band sul palco improvvisato suona con gusto. Sono particolarmente soddisfatto. E rilassato sotto questo sole ristoratore. Insomma sono soddisfatto come si conviene ad un uomo di mezza età che vive nel giusto, pratica regolarmente un po' di attività fisica, non ha ancora avuto necessità di farsi dare un'occhiata alla prostata e che ha appena portato a termine l'ennesima fatica della sua pur breve vita da trailer.
Certo un'ora prima il mondo non mi appariva sotto la stessa luce, mentre seduto ai bordi del sentiero, con lo sguardo perduto nel vuoto vedevo sfilare le ultime truppe cammellate lungo l'infida discesa. A quel punto non ne avevo più, come spesso mi capita di questi tempi. Era stata, forse, la prima salita che dal lago delle rose sale senza soluzione di continuità per circa sette chilometri, oppure la successiva discesa presa troppo sul vivace andante. O ancora poteva essere stata la seconda salita di giornata, meno lunga della prima e meno pendente, ma più difficile da affrontare per le scarse energie. No, sono sicuro che a trasformare la giornata calda, ma ventilata nell'ennesimo calvario sia stata l'ultima salita, tosta e spaccagambe, dove è svanita l'ultima goccia di energia. Così i 1400 metri di dislivello, spalmati su appena 17 km di sentieri, si sono trasformati ancora una volta in un "mai più così tanta fatica".
Quando poi mi sono deciso ad alzarmi e a riprendere la corsa la testa girava e le gambe non mi aiutavano molto nel proseguire. Eppure è passata anche una quarta salita, quella per arrivare al santuario del Boden, la cui prospettiva mi appare meno sfumata quando lo guardo dalla sottostante superstrada piuttosto che con la vista offuscata dalla fatica. Dietro ormai sopraggiungevano anche quelli che avevo superato al primo km, quando tutto era ancora pianeggiante e la giornata mi sembrava ricca di belle speranze. Poi il lume si è smorzato piano piano.

Ma ora sono qui sul prato a godermi il sole. Sarà stata la doccia calda (!), l'abbondante pasto, oppure solo lo spettacolo dei monti della Valgrande davanti a me a farmi dimenticare le precedenti dueorecinquantacinqueminuti di sofferenza. Sì, voglio dire, sono ancora cosciente, con un radioso futuro alle spalle e pieno di buoni propositi come si conviene ad un uomo di mezza età, le dita dei piedi che si muovono al ritmo di Sweet home Alabama. Proprio bella questa prima edizione dell'Ornatrail!


PS: c'era veramente gloria per tutti all'Ornatrail, con l'estrazione finale di tanti omaggi, di cui ha beneficiato anche il tenutario del blog: iscrizione gratuita al TAC barattata poi con maglia tecnica Nike decisamente troppo large. Bravi gli organizzatori, sia per il dispiego di volontari, che per il tracciato disegnato, e soprattutto per la birra presente al penultimo ristoro. Così non si è notata la mancanza nel pacco gara del capo tecnico Salomon promesso sul sito.

sabato 3 maggio 2014

La maratona del riso di Lamberto Guzzetti

Il 1° maggio è una data dove ci sono molte corse a cui mi piacerebbe partecipare e quest’anno la scelta è ricaduta sulla Maratona del riso (fino all’anno scorso a Vercelli) quest’anno a Santhià. Assieme a me altre due tressini per la maratona e tre per la mezza.
Cittadina piccola, non molti partecipanti (291 maratona, 200 mezza, 194 10 km), ampio parcheggio,  quindi tutto a portata di mano. Buona l’organizzazione, strade completamente chiuse, moltissime persone di presidio, buon pranzo finale, unica pecca che sono finite le medaglie a metà maratoneti arrivati …..  speriamo ce le spediscano !!! ed un pacco gara in linea con i tempi di crisi.
La corsa è tutta piatta, parecchi lunghi rettilinei, qualche attraversamento di questi paesini fra le risaie dove il passaggio dei concorrenti è una festa.
Della mia gara poco da dire, non tanto diversa da molte altre, bene fino al 25°, leggero calo fino

C'ero anch'io di Marco Oldani

Ieri anch'io c'ero a Vercelli, anche se non mi hanno scritto la società a fianco.
24esimo in 1h33m55s. e 3° di categoria MM35.  Tutta la fatica che ho fatto per la mezza !!!

Colgo l'occasione per sottolineare questa bella novità (record sociali) che ci permette di avere un "pungolo" in più per confrontarci con gli altri soci.
Nel piccolo sono queste le nostre vere classifiche e soddisfazioni.
Si corre per divertirsi, ma un minimo di agonismo aiuta ad arrivare in fondo.

Marco Oldani